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La gonna boho è la nuova regina dell’estate 2025

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Libera, romantica, leggera: la lunga gonna a balze domina le passerelle e lo street style, simbolo di un’estetica rilassata che si muove tra natura, nostalgia e desiderio di libertà. Questo capo fluido e stratificato si impone come alternativa al tubino, adattandosi con grazia ai ritmi lenti delle vacanze come alla vita urbana. Il trend boho torna, ma in versione più adulta, raffinata e consapevole.

Il ritorno del boho: più raffinato, più fluido, meno prevedibile

Se l’ondata boho dei primi anni Duemila era tutta frange, pelle scamosciata e cappelli fedora discutibili, quella dell’estate 2025 ha un’anima più leggera e sensuale. Niente Coachella-style da festival, ma una reinterpretazione matura e poetica. La protagonista? La gonna lunga a balze: stratificata, fluttuante, con ruches in cotone, lino o tessuti semitrasparenti. Sui social, ovunque si vedono moodboard ispirate a campagne pubblicitarie rétro – come le iconiche immagini della fragranza Daisy di Marc Jacobs – tra fiori di campo, luce dorata e piedi scalzi. Questa nuova onda estetica non cerca il travestimento etnico o eccessi da Instagram, ma un ritorno a una sensualità dolce, contemplativa.

La versatilità della gonna boho è il segreto del suo successo. Di giorno, si abbina a crop top, canotte di maglia, t-shirt bianche annodate in vita. Di sera, basta aggiungere un top bustier, un foulard tra i capelli e un paio di sandali alla schiava per trasformarla in un outfit perfetto da aperitivo o festa in spiaggia. Lontano dalle mode fast fashion, questa gonna incarna uno stile che si adatta al tempo lento delle vacanze mediterranee, ma anche alle passeggiate nei parchi cittadini, ai mercatini del weekend e perfino alle giornate di lavoro creative, con una camicia in lino e un paio di sneakers rétro. Un capo-narratore, che si adatta e si trasforma con chi lo indossa.

Dai campi alla città: una silhouette che respira

Il fascino della gonna boho sta anche nel modo in cui riesce a raccontare un’idea di libertà fisica e mentale. Ampia e leggera, permette al corpo di muoversi senza costrizioni, adattandosi al vento, al caldo, al sole. Non è una gonna da sedersi composta, ma da camminare scalze, ballare su una terrazza, salire su una bici tra le colline. Indossarla è un gesto controcorrente rispetto alla tirannia del tubino, delle linee dritte e dei tessuti stretch: qui, tutto è morbido, asimmetrico, fatto per accogliere il corpo, non dominarlo.

Eppure, non bisogna pensare che sia un capo relegato alle vacanze. La gonna boho sta conquistando anche lo street style cittadino: vista con maglioncini slouchy, giacche corte in denim, giubbotti leggeri e t-shirt oversize. Si porta con stivaletti texani per un tocco più grunge, oppure con sneakers pulite e calzini a vista. I colori? Dal classico bianco ecru ai pastelli delicati, fino alle fantasie floreali appena accennate o ai pizzi tono su tono. In questa sua nuova veste urbana, la boho skirt diventa meno costume e più dichiarazione di stile: un modo di essere, prima ancora che di vestire.

L’alta moda la celebra: dalle passerelle ai lookbook

Il revival della gonna boho non è solo street style: anche le passerelle se ne sono innamorate. Chloé ha presentato versioni lunghissime, con balze ampie e tessuti vaporosi che sembravano sfiorare il pavimento come una brezza. Il richiamo è esplicito agli anni di Phoebe Philo, ma con una palette solare: bianchi sbiaditi, beige sabbia, gialli slavati. Isabel Marant, invece, ha riaffermato il suo dominio sullo stile boho-chic, riportando le gonne a strati abbinate a cinture larghe e top drappeggiati che richiamano i primi anni 2000, quando Kate Moss e Sienna Miller erano muse di riferimento.

Anche Zimmermann ha dato la sua interpretazione del trend, spingendo verso un’estetica più favolistica: ricami, broderie anglaise, stampe floreali su fondi pastello, strati di tessuto che ondeggiano come nuvole. È una boho skirt da sogno, per chi ama giocare con i dettagli e cercare la teatralità anche nell’abbigliamento quotidiano. In tutti i casi, però, la gonna a balze si conferma non solo un capo di stagione, ma una protagonista ricorrente, capace di attraversare stagioni e contesti con naturalezza. Non è un fuoco di paglia, ma una scommessa stilistica su durata, femminilità e libertà.

Femminilità senza imposizioni: il boho come filosofia

A differenza di molti trend passeggeri, la gonna boho parla un linguaggio più profondo: è un’ode alla lentezza, alla connessione con il corpo e con l’ambiente. In un’estate sempre più segnata da caldo estremo, la leggerezza di questo capo diventa un gesto di buon senso prima ancora che di stile. Niente zip strette, niente bottoni rigidi: solo elasticità, tessuti naturali, possibilità di movimento. Una moda che si prende cura, che non impone forme ma le accompagna. Ed è forse per questo che viene amata trasversalmente da donne di età, stili e corporature diverse.

Infine, c’è un aspetto emozionale. La gonna boho risveglia immagini di libertà: un campo di fiori, una cena all’aperto, un festival, una corsa al tramonto. È un capo che costruisce narrazioni, non si limita a vestire. Quando la si indossa, si cambia passo, si respira diversamente. E forse è proprio questo che la rende così potente: non segue i canoni rigidi del glamour, ma li riscrive con grazia. Non serve metterla in vendita con slogan: basta provarla per capire che è, più che una tendenza, uno stato d’animo.

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