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Estate sulla Costa Azzurra: quattro beach club dove il lusso incontra la sabbia

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Croisette, Monte-Carlo, Cap-Martin: nomi che evocano glamour, ma anche onde che accarezzano pontili in teak, cocktail al profumo di basilico e tramonti infuocati da godersi a piedi nudi. L’estate 2025 riscrive la mappa dei beach club più affascinanti della Costa Azzurra, luoghi sospesi tra design e leggerezza, dove lo stile è sartoriale anche sotto l’ombrellone. Non più semplici stabilimenti balneari, ma vere e proprie scenografie dell’art de vivre mediterranea, da vivere per un giorno o per tutta la stagione.

Lucia Beach Club: maximalismo solare tra design e sunset cocktail

Sulla spiaggia di Cannes, Lucia è il nuovo volto della Riviera. Firmato dal Nikki Beach Hospitality Group, questo beach club è un elogio al maximalismo solare: colori vibranti, pattern audaci, arredi in rattan personalizzati e un’estetica che abbraccia tramonti, arte e lifestyle in un solo colpo d’occhio. Il progetto porta la firma dell’architetto Rémi Viale e le illustrazioni oniriche di Chiara Perano: tutto parla la lingua di un’estate permanente, con divani semicircolari, texture a contrasto, atmosfere tra relax e euforia. Lucia è pensato come un set cinematografico dove ogni angolo è “instagrammabile”, ma mai banale: un gioco di stile, luce e vibrazioni positive.

In cucina, la filosofia è altrettanto internazionale. Alessandro Pizza e Yvon Mbiavanga, i due chef alla guida del menu, orchestrano una sinfonia di piatti ispirati alla Cuisine du Soleil: gravlax di salmone agli agrumi con salsa tahini, risotto alla zucca e tartufo, influenze che vanno dal Libano alla Provenza. I cocktail, come lo Strawberry Fields Forever con vodka, fragole e champagne, sono serviti in calici scenografici, con vista mare assicurata. Ma la vera magia accade durante il Festival di Cannes: brunch esclusivi, party segreti, workshop di mixology, eventi artistici. Lucia non è solo un beach club: è un’installazione vivente, un format in evoluzione che unisce design, gastronomia e cultura. E anche fuori stagione, continua a sorprendere con yoga all’alba, laboratori di ceramica e tramonti che sembrano acquerelli.

Martinez e Ciro’s: la Croisette tra rétro-glamour e tradizione nautica

Due volti iconici della Croisette, due anime diverse della stessa eleganza mediterranea. Il Martinez Beach Club è l’indirizzo di chi ama vivere Cannes come fosse un grande set cinematografico. Legato allo storico hotel Hyatt, è gestito dallo chef Jean Imbert, che firma un menu tra Marsiglia e Portofino, fatto di sapori ricercati e accenti couture: la Bouillabaisse du Martinez è una sinfonia, la “Crispy Caesar” una provocazione gourmet. L’atmosfera è sospesa tra anni ’50 e modernità, con sdraio dedicate ai grandi del cinema, ombrelloni a righe che sembrano usciti da un archivio Chanel e arredi in radica di ulivo. Ogni dettaglio grida glamour, ma sussurra comfort.

A pochi metri, Ciro’s Cannes rappresenta invece la tradizione rivisitata. Appartenente all’Hôtel Barrière Le Majestic, questo beach club incarna il savoir-vivre della riviera anni ’20, ma con uno spirito contemporaneo. Qui il pontile è il più grande della Croisette, i lettini in teak evocano yacht vintage, e il servizio è calibrato su misura (incluso il refill di SPF50). Il menu è un omaggio al mare: bouillabaisse, crudi di pesce, gambas al burro d’alghe. Durante il Festival, Ciro’s diventa una scena cinematografica a cielo aperto: proiezioni sulla spiaggia, cocktail ispirati ai film in gara, e conversazioni che spaziano dal gossip al business. Un rifugio perfetto per chi vuole unire bellezza, discrezione e networking di alto profilo.

Monte-Carlo e Jacquemus: riviera haute couture tra arte e visione

Per l’estate 2025, Monte-Carlo riscrive le regole del beach club con un’operazione che è al tempo stesso moda, installazione artistica e manifesto culturale. Il Monte-Carlo Beach Club si reinventa grazie alla collaborazione con la maison Jacquemus, trasformando il pontile, il Pool Café e ogni dettaglio dell’arredo in un’esperienza immersiva “à la Jacquemus”. Il giallo banana, il coconut milk e le righe grafiche dominano la scena: ogni ombrellone proietta geometrie sull’acqua, i teli mare diventano pezzi da collezione, le boutique sembrano set di un film provenzale con schizzi di Matisse e fragranze estive.

Anche la gastronomia è parte dell’opera: dal Pool Café ai ristoranti Le Deck ed Elsa, fino all’atmosfera greca del Maona, ogni piatto racconta un frammento di Mediterraneo. Dai gamberi rossi di Mazara alle ostriche Gillardeau, dal cocktail al basilico al baklava al pistacchio di Bronte, il menu è un viaggio multisensoriale che combina terroir e storytelling. L’accesso, anche per chi non è ospite dell’hotel, è possibile su prenotazione: qui un lettino è un biglietto per un’esperienza haute couture che fonde design, arte e dolce far niente. In un contesto come questo, la Costa Azzurra non è più solo una destinazione: è una visione, un linguaggio da indossare, assaporare e vivere.

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