Un bacio rubato, una reazione impacciata, una storia svelata in diretta: la kiss cam, da semplice intrattenimento da stadio, è diventata un linguaggio. Se un tempo bastava a far sorridere il pubblico, oggi ha assunto il peso narrativo di un vero e proprio strumento d’osservazione collettiva. L’episodio diventato virale durante il concerto dei Coldplay del 16 luglio 2025 – in cui due amanti sono stati smascherati davanti a milioni di occhi – ha portato l’attenzione sul confine sempre più sfumato tra vita privata e spettacolo. Ma questa forma di “voyeurismo consensuale” ha trovato nuove applicazioni anche nella moda, che ha saputo trasformare lo sguardo indiscreto in estetica e racconto.
Dal Jumbotron alle passerelle: la rivoluzione dello sguardo
L’affaire Cabot-Byron ha fatto il giro del mondo, raggiungendo cifre da capogiro sui social. I protagonisti – lui CEO, lei responsabile HR – sono stati travolti dall’onda virale del bacio intercettato dalla camera, finendo per perdere il lavoro, forse anche la riservatezza. Ma al di là del gossip, l’episodio ha messo in luce quanto lo sguardo esterno, il momento rubato, sia ormai centrale nella cultura dell’intrattenimento. Liam Gallagher, durante un concerto degli Oasis, ha commentato sarcasticamente: «Non ci importa chi ti stai sco**ndo». Eppure, proprio quell’indiscrezione ha creato una nuova forma di attenzione – lo stesso tipo di attenzione che la moda ha iniziato a esplorare per raccontarsi da dentro, senza il filtro dell’allestimento perfetto.
Sfilate che non sembrano sfilate, backstage che diventano palcoscenici: oggi il fashion system non si accontenta più di mostrare l’abito finito. Vuole raccontare l’attesa, l’imprevisto, l’umanità dietro le luci. Diesel e Balenciaga sono due esempi emblematici: hanno preso il linguaggio delle kiss cam, quello sguardo invisibile che osserva e registra, e lo hanno elevato a forma di narrazione. Il risultato? Una nuova estetica della trasparenza, che scardina la tradizione e riscrive la messa in scena.
Lo spettacolo inconsapevole secondo Demna
Quando Balenciaga ha presentato la collezione primavera estate 2022, non c’erano sedute disposte ai lati di una passerella né modelli consapevoli di essere tali. Demna ha scelto il Théâtre du Châtelet, dove gli ospiti credevano di assistere a una semplice proiezione. Ma fuori, sul tappeto rosso, tra i flash dei fotografi, si svolgeva lo show. I protagonisti, travestiti da invitati, indossavano in realtà i capi della collezione.
Il pubblico diventava così parte inconsapevole della narrazione, mentre tutto veniva ripreso e proiettato in tempo reale su uno schermo. Fra i “modelli” anche Naomi Campbell, Cardi B, Anna Wintour e lo stesso Demna. La sfilata diventava specchio, rivelazione, e culminava con un episodio dei Simpson in versione Balenciaga, aggiungendo un ulteriore livello di meta-riflessione. Tutto, dal red carpet allo schermo, diventava parte di una riflessione più ampia sulla moda come performance invisibile.
Diesel e il Truman Show della moda
Glenn Martens ha fatto qualcosa di analogo per Diesel, ma portandolo al limite. Per la sfilata autunno inverno 2024 2025, ha attivato un sistema di telecamere live accessibili da chiunque. Cinque punti fissi, 72 ore di streaming continuo: era possibile osservare l’intero processo che precede una sfilata. Dai primi fitting al trucco, dall’allestimento della passerella alla preparazione degli ospiti, il pubblico era testimone di ogni dettaglio.
Nessun filtro, nessuna esclusività: chiunque avesse una connessione internet poteva accedere al dietro le quinte. Martens ha persino coinvolto mille fan da tutto il mondo tramite videochiamata, proiettando i loro volti durante lo show. Il risultato è stato un evento partecipato, democratico, dove lo sguardo indiscreto era voluto, cercato, esaltato. Un Truman Show fashion che ha riscritto le regole della spettacolarizzazione, ponendo lo spettatore al centro della creazione.
Quando la moda racconta ciò che non si vede
Sia Balenciaga che Diesel hanno ridefinito il concetto di passerella. Non più un semplice luogo fisico, ma un’idea estesa, dilatata nel tempo e nello spazio. La kiss cam, che un tempo rivelava un momento privato per intrattenere, diventa oggi un mezzo per mostrare ciò che normalmente si cela dietro il sipario. Invece di temere l’indiscrezione, la moda l’ha accolta, trasformandola in linguaggio visivo.
In questo nuovo paradigma, la verità costruita coesiste con l’autenticità esposta. Il backstage è parte integrante della performance, e le emozioni non sono più solo simulate. Tutto questo non serve solo a stupire, ma a creare un nuovo tipo di intimità con lo spettatore. Una complicità che nasce dallo sguardo nascosto, ma consapevole. In fondo, forse non vogliamo più solo vedere cosa indossano le celebrità, ma come ci arrivano, chi le prepara, cosa provano. E la moda, oggi, è finalmente pronta a mostrarcelo.