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Moda uomo AI 2025-26: le 10 tendenze chiave dalle passerelle internazionali

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Dalle sfilate di Milano, Parigi e Londra, la moda uomo autunno inverno 2025-2026 si riscrive in chiave creativa e materica. Dieci tendenze tracciano un nuovo vocabolario stilistico tra sperimentazione, heritage e sensibilità contemporanea. Dal velluto alla pelle, dal check al patchwork sostenibile, passando per colori intensi come il viola e fantasie grafiche decise, ogni capo diventa un manifesto. Un mix di eleganza e audacia per ridefinire l’identità maschile tra forma, texture e immaginazione.

Colletti in primo piano: il focus si sposta sul collo

La silhouette maschile si reinventa partendo da un dettaglio spesso trascurato: il collo. Le passerelle dell’autunno inverno 2025-26 mettono in evidenza colletti oversize, gorgiere in maglia e revers decorati, riscrivendo i codici dell’eleganza. Prada, Dolce&Gabbana e Saint Laurent propongono giacche con inserti in pelliccia, mentre Egonlab e Blumarble scommettono su scaldacollo architettonici e volumi inattesi.

Questi dettagli diventano punto focale del look, enfatizzando la parte alta del busto con tagli teatrali e materiali contrastanti. L’uomo riscopre così il potere espressivo di una costruzione sartoriale mirata, che fonde tradizione e innovazione. Il colletto non è più solo funzionale: è ornamento e dichiarazione.

Patchwork e upcycling: l’estetica dell’unicità

Il patchwork torna al centro della scena, allineandosi a pratiche sostenibili e visioni artigianali. Tessuti diversi, cuciture a vista, texture contrastanti: giacche, camicie e cappotti diventano collage materici capaci di raccontare una storia visiva. Comme des Garçons Homme Plus e Kidsuper giocano con costruzioni cut & assemble, mentre Prada e Louis Vuitton reinterpretano il damier in chiave denim patchwork.

Questa tendenza celebra l’imperfezione e l’individualità. Ogni capo è unico, frutto di una progettazione visiva complessa ma equilibrata. Il patchwork diventa linguaggio estetico e manifesto di un nuovo artigianato urbano, in grado di fondere moda e sostenibilità in modo non convenzionale.

Il ritorno del check: dal classico al destrutturato

Il motivo check invade il guardaroba maschile in tutte le sue varianti: tartan, scozzese, principe di Galles, damier. Il pattern, un tempo simbolo di classicismo britannico, si fa ora oversize, destrutturato o reinterpretato in palette monocromatiche. Setchu e Burberry propongono cappotti statement, mentre Saint Laurent, Zegna e Dsquared2 spaziano tra camicie canadesi e completi sartoriali.

Il check diventa un codice visivo trasversale, capace di coniugare heritage e modernità. La sua forza grafica gli permette di adattarsi a silhouette sia rigide che fluide, rendendolo un elemento chiave per look dall’impatto visivo forte ma sofisticato. Un ritorno che sa di attualità.

Viola e velluto: lusso sensoriale e intensità cromatica

Due protagonisti della stagione? Il colore viola e il velluto. Il primo, declinato in sfumature che vanno dal plumbeo al lilla, domina capi iconici come giacche, maglieria e pantaloni. Gucci, Egonlab e Dries Van Noten firmano i look più memorabili, giocando con la raffinatezza cromatica. Il secondo, invece, torna con forza come tessuto cardine dell’autunno, perfetto per blazer, coat e pantaloni eleganti.

Il velluto conquista per la sua densità visiva e tattilità lussuosa. Paul Smith, Zegna e Burberry lo inseriscono in collezioni dal gusto rétro ma contemporaneo. Entrambi – colore e tessuto – comunicano una mascolinità ricercata, fatta di contrasti morbidi, vibrazioni calde e appeal senza tempo.

Fantasie e creature: tra ironia e narrazione

Le grafiche esplodono sui capi in forma macro, astratta o narrativa. Prada e Jil Sander propongono pattern floreali e disegni d’autore, mentre Etro e Louis Vuitton trasformano la superficie tessile in tela visiva. Al tempo stesso, il mondo animale si impossessa della moda uomo con accessori scultura e stampe suggestive: da borse a forma di anatra a sciarpe peluche con lepri, fino a camicie con levrieri.

È l’affermazione di una moda ironica e libera, che abbraccia l’immaginazione e rifiuta la rigidità formale. Le creature – reali o fantastiche – diventano simboli, mascotte, amuleti stilistici. Il corpo maschile si fa così veicolo di narrazione, gioco e sogno.

Pelle couture e denim evoluto: materiali protagonisti

La pelle resta protagonista assoluta, in tutte le sue varianti: liscia, martellata, lucida o morbida. Dior, Hermès e Armani la usano per giacche rigorose, mentre Ferragamo, Saint Laurent e Gucci puntano su cappotti scultorei e completi di forte impatto. Il materiale, simbolo di forza e sensualità, si rinnova con tagli moderni e silhouette scolpite.

Accanto, il denim conquista nuove altezze. Trench, completi e camicie diventano couture con lavaggi sofisticati e costruzioni sartoriali. Prada propone cappotti jeansati, Kenzo reinventa il co-ord e Louis Vuitton lo rende luxury con dettagli firmati Pharrell. Un equilibrio perfetto tra quotidianità e ambizione estetica.

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