Dalla vittoria a Who is on Next? nel 2014 alla Comeback Collection presentata nel suo bar Coke Tales, Daizy Shely è tornata nel calendario ufficiale della Milano Fashion Week con un messaggio preciso: creare connessioni autentiche. Designer e imprenditrice, Daizy costruisce intorno al suo universo creativo una community di persone affini, unite dalla passione per la moda, le storie e la bellezza nelle sue forme più inaspettate. Un percorso fatto di determinazione, indipendenza e voglia di raccontarsi attraverso ogni dettaglio.
Coke Tales: il locale come manifesto personale
Nel cuore liberty di Porta Venezia, Coke Tales è molto più di un bar: è l’estensione fisica dell’universo creativo di Daizy Shely. Ristrutturato con lo studio Mingotti e Giordano Architetti, il locale riflette un’estetica retrò solo nello stile, mentre il menù guarda con decisione al futuro. Dietro ogni cocktail si nasconde un racconto: viaggi, infanzia, esperienze di vita. Il risultato è un luogo immersivo e multisensoriale, dove la moda incontra il racconto personale.
Il nome stesso del locale – un gioco tra “Cocktails” e “Coke Tales” – racchiude l’ambiguità e la bellezza di Milano, città delle contraddizioni. Daizy ha scelto di viverci più di quindici anni fa, dopo aver terminato gli studi in Israele, attratta dalla forza culturale del capoluogo lombardo. Diplomata all’Istituto Marangoni, fin da subito ha inseguito una visione ben precisa, fatta di stile personale e rifiuto del compromesso. È qui che nasce il suo brand: Daizy Shely.
Testarda, ironica e determinata: il carattere fa la differenza
Durante gli anni all’università, Daizy si è scontrata con i limiti accademici. La sua scelta di non seguire le direttive per la sfilata di fine corso le è costata la partecipazione, ma le ha insegnato il valore della coerenza. Preferì portare avanti la propria visione, riuscendo a promuovere il progetto su testate di settore. Un gesto di coraggio che segnò l’inizio di una carriera fondata sulla convinzione nei propri mezzi e su un’identità forte e colorata.
Quell’episodio fu solo il primo passo. Daizy inviò i suoi lavori a Sara Sozzani Maino, che la incoraggiò a partecipare a Who is on Next?, dove ottenne il secondo premio nella sezione abbigliamento. Il consiglio di Franca Sozzani fu decisivo: lavorare sull’identità del brand. Così Daizy trovò la sua formula: moda giovane, giocosa, ironica ma capace di valorizzare ogni tipo di donna. Un marchio che parla con i colori e racconta una femminilità libera e consapevole.
Un successo che profuma di libertà creativa
Dopo il debutto, il percorso di Daizy prende slancio: nel 2015 sfila al Teatro Armani grazie al supporto del maestro Giorgio. Camera Nazionale della Moda la sostiene in diverse edizioni della Fashion Week. Le sue creazioni arrivano sulle passerelle, in TV – come in Scream Queens – e addosso a celebrità come Lady Gaga e Kylie Jenner. Un sogno che diventa realtà, con un’estetica originale e internazionale, distante dalla classicità italiana pur rimanendone influenzata.
Nonostante la maternità, nel 2018, Daizy non si ferma. Rallenta, si concentra sulla vendita online, ma continua a progettare. La Comeback Collection, presentata nel 2025 al Coke Tales, è un ritorno in grande stile. L’obiettivo? Integrare sempre di più le sue due anime – moda e ospitalità – costruendo una community che ruoti attorno a passioni condivise: stile, convivialità e autenticità. Il prossimo capitolo, previsto per settembre, è già in cantiere, e promette nuove sorprese.
Una moda che parla alle donne, con le donne
Tutto nel mondo di Daizy Shely è dedicato all’universo femminile, fin dai primi accessori: come gli orecchini I see you, in resina, ispirati all’anatomia genitale. La moda diventa così uno strumento espressivo potente, in cui l’ironia si affianca al rispetto, e l’estetica si fonde con il messaggio. I suoi capi sono pensati per essere indossati, vissuti, riconosciuti nella quotidianità. Per lei, non c’è gratificazione più grande che vedere una donna vivere la propria giornata con addosso una sua creazione.
Ma Daizy punta anche più in alto. Con slogan come Made in Heaven, cerca di scardinare narrazioni obsolete, offrendo nuovi modi di raccontare la forza, la sensibilità e la complessità femminile. Il suo brand non è solo un’impresa di moda, ma un progetto personale che ambisce a ispirare. E forse è proprio questo sguardo attento, empatico e visionario – questa sensibilità vissuta senza timore – il vero superpotere in grado di fare la differenza.