Alexandre Mattiussi chiude la seconda giornata di Paris Fashion Week con una collezione primavera estate 2026 che unisce leggerezza, disinvoltura e sensualità urbana. La sfilata open-air in Place des Victoires è una dichiarazione d’amore alla raffinatezza spontanea dello stile francese, intrisa di luce, emozione e libertà.
Un tramonto parigino come cornice di una poesia urbana
Sotto un cielo carico di nuvole aranciate e tensione cinematografica, Place des Victoires si trasforma in un teatro a cielo aperto. La scelta della location non è casuale: storica, viva, autentica, rappresenta il cuore pulsante di Parigi. In questo spazio, AMI Paris racconta un’estetica fatta di emozioni, contrasti e luce, dove ogni uscita sembra sfilare con naturalezza tra le curve della città. La collezione primavera estate 2026 non impone, ma suggerisce, con un’eleganza che sembra danzare tra le ombre della sera.
Il ritmo della sfilata è fluido, cinematografico, quasi onirico. Gli abiti non gridano, ma si fanno sentire. Mattiussi orchestra una narrazione visiva che alterna sensualità e tenerezza, precisione e spontaneità. Il tempo pare sospeso: ogni passo sulla passerella diventa un frammento di un’estate sognata, desiderata, vissuta. La moda non è qui per stupire, ma per evocare: un gesto, una sensazione, una memoria.
Linee libere, silhouette consapevoli
Il guardaroba AMI per la primavera estate 2026 è una dichiarazione di disinvoltura raffinata. Le silhouette si aprono, si lasciano attraversare dall’aria, si muovono con grazia. Pantaloni ampi e gonne a trapezio richiamano lo spirito degli anni Settanta, ma senza nostalgia. Le proporzioni oversize convivono con tagli strutturati che danno corpo a una nuova femminilità e a un maschile sempre più sensibile e aperto.
Le camicie a righe, gli abiti in maglia fluida, le giacche leggermente sagomate raccontano un’estetica che rifiuta la rigidità senza cedere al disordine. I colori rafforzano il messaggio: verde matcha, giallo pastello, blu cachemire, beige burroso. Toni che accarezzano lo sguardo, vibrano sotto la luce dorata del tramonto e dipingono una mappa emotiva che è tanto stile quanto stato d’animo.
Tessuti che raccontano, accessori che completano
La scelta dei materiali è centrale nel racconto di AMI. La gabardine si fonde con la lana estiva, il denim grezzo incontra il cuoio martellato, le impunture oversize tracciano linee architettoniche su superfici morbide. I tessuti diventano strumenti narrativi che parlano di libertà, concretezza e desiderio di tocco. È una collezione che si lascia accarezzare, che vive di stratificazioni sensoriali e materiche.
Gli accessori non sono semplici aggiunte: diventano manifesti estetici. Le borse, rivisitate con spirito quasi scultoreo, si trasformano in estensioni del corpo e del pensiero. I foulard illustrati a mano evocano l’infanzia e l’arte. I gioielli, ornati da piccoli charm che raccontano Parigi, completano ogni look con una nota poetica. Le calzature — ora affilate, ora meditative — accompagnano il passo con discrezione. Tutto concorre a definire un linguaggio coerente, intimo e profondamente umano.
Una visione gentile della modernità
AMI Paris non propone una collezione, ma una visione. È una moda che non ha bisogno di provocare per essere rilevante. In un mondo in continua accelerazione, Alexandre Mattiussi invita a rallentare, a godere delle sfumature, a riconoscere la bellezza nei dettagli. La modernità qui non è rottura, ma gentilezza; non è ostentazione, ma profondità. La raffinatezza si fonde con la quotidianità, il lusso con la leggerezza.
In un gesto di generosità emotiva, Mattiussi regala al pubblico un’estetica accessibile e al tempo stesso sofisticata. La collezione primavera estate 2026 parla a chi cerca uno stile autentico, che sappia essere personale senza diventare caricatura. AMI Paris firma così un manifesto in cui l’eleganza coincide con la libertà e il design diventa strumento di empatia. Una sfilata che lascia il segno, non per clamore, ma per sincerità.