Spesso associamo i brufoli all’adolescenza, ma le imperfezioni cutanee possono insorgere in qualsiasi fase della vita. I punti bianchi, in particolare, sono una manifestazione frequente anche tra adulti, legata a una combinazione di fattori ormonali, ambientali e comportamentali. Capirne le cause e adottare una skincare mirata può fare la differenza nel tenerli sotto controllo, prevenendone la formazione e migliorando l’aspetto della pelle nel tempo.
Che cosa sono davvero i punti bianchi
I punti bianchi sono comedoni chiusi, ovvero pori ostruiti da un accumulo di sebo, cellule morte o cheratina, che rimangono coperti da uno strato sottile di pelle. A differenza dei punti neri, non sono esposti all’aria e non si ossidano, motivo per cui appaiono come piccoli rilievi chiari o giallastri, talvolta infiammati. Non sono solo un fastidio estetico, ma anche un segnale che la pelle ha bisogno di essere purificata o riequilibrata. Possono comparire su viso, collo, schiena e décolleté, specialmente nelle zone dove le ghiandole sebacee sono più attive.
L’origine dei punti bianchi non va sottovalutata: oltre alla semplice produzione eccessiva di sebo, entrano in gioco fattori come squilibri ormonali, predisposizione genetica, stress e alimentazione. Anche abitudini errate nella cura della pelle – come l’uso eccessivo di prodotti occlusivi o la detersione insufficiente – possono facilitarne la comparsa. Intervenire in modo mirato, senza improvvisare, è fondamentale per evitare peggioramenti.
Le cause principali da tenere d’occhio
La comparsa dei comedoni chiusi può essere il risultato di molteplici fattori. Tra i più comuni ci sono le fluttuazioni ormonali, che stimolano le ghiandole sebacee a produrre più sebo del necessario. Ciò accade frequentemente durante la pubertà, il ciclo mestruale, la gravidanza o nei periodi di forte stress. Anche un’alimentazione ricca di zuccheri raffinati, latticini e cibi ad alto indice glicemico può favorire l’infiammazione e la formazione di imperfezioni, specie nelle persone predisposte.
Oltre agli aspetti interni, è importante considerare anche l’impatto di make-up e skincare: alcuni ingredienti, pur comuni nei cosmetici, possono occludere i pori e peggiorare la situazione. È quindi utile evitare prodotti comedogenici e prediligere texture leggere, non occlusive, soprattutto se si ha una pelle grassa o mista. La genetica, infine, ha un ruolo chiave: se in famiglia c’è una tendenza alla pelle acneica, è probabile che si debbano adottare maggiori precauzioni nella routine quotidiana.
Come trattarli senza danneggiare la pelle
Anche se la tentazione di schiacciare un punto bianco è forte, farlo senza le dovute precauzioni può portare a conseguenze spiacevoli, come infezioni, cicatrici o iperpigmentazioni. In alternativa, si può ricorrere a cerotti trasparenti a base di idrocolloide, capaci di assorbire le impurità e accelerare la guarigione. A livello di skincare, la routine dovrebbe iniziare da una detersione accurata, ma mai aggressiva: meglio alternare prodotti purificanti a detergenti delicati per non compromettere la barriera cutanea.
L’esfoliazione chimica, svolta regolarmente con acido salicilico, è un valido alleato per prevenire l’accumulo di cellule morte e liberare i pori in profondità. Questo ingrediente, infatti, ha la capacità di penetrare nei follicoli e agire dall’interno, aiutando a disostruire i comedoni e ridurre l’infiammazione. È sufficiente introdurlo 2-3 volte a settimana per ottenere benefici visibili senza stressare la pelle.
Gli ingredienti da cercare nella skincare
Oltre all’acido salicilico, ci sono altri attivi efficaci contro i punti bianchi. La niacinamide aiuta a regolare la produzione di sebo, ha un effetto lenitivo e migliora la grana della pelle, mentre le ceramidi rinforzano la barriera cutanea, fondamentale soprattutto durante l’uso di esfolianti. Il retinolo, noto per il suo potere rigenerante, stimola il turnover cellulare, prevenendo l’accumulo di cheratina e migliorando nel tempo la texture della pelle, ma va usato con cautela e solo nelle routine serali.
Altri ingredienti da considerare sono l’acido azelaico, ben tollerato anche dalle pelli sensibili, e il perossido di benzoile, efficace contro i batteri che causano l’acne. Tuttavia, quest’ultimo può risultare irritante e va integrato con attenzione, meglio se sotto consiglio dermatologico. La chiave per trattare i punti bianchi non è tanto l’aggressività, quanto la costanza: con una routine bilanciata, la pelle può ritrovare il suo equilibrio e mantenersi sana nel tempo, riducendo al minimo la comparsa di nuove imperfezioni.