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Cinquanta sfumature di rosso: l’omaggio eterno a Valentino Garavani nella capitale dell’arte

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“Crediamo che la bellezza abbia il potere di elevare, trasformare e lasciare un segno indelebile nella vita delle persone”. Con queste parole, Valentino Garavani e Giancarlo Giammetti inaugurano Pm23, un nuovo spazio culturale nel cuore di Roma dedicato all’estetica come forma di memoria e ispirazione. A dare il via alla programmazione artistica è Orizzonti Rosso, un’esposizione monumentale che celebra il rosso come essenza simbolica, linguaggio estetico e firma indelebile di un’intera carriera.

Il rosso come codice universale della bellezza

Nel linguaggio visivo della storia umana, pochi colori hanno assunto un ruolo così archetipico quanto il rosso. Considerato il primo pigmento creato e trasformato dall’uomo, il rosso è stato nel tempo interprete di passioni, potere, rinascita e trasgressione.

È proprio su questo potere evocativo che si costruisce Orizzonti Rosso, una mostra che va oltre la moda, addentrandosi nelle profondità culturali del colore per rivelarne l’identità sfaccettata. Non è un caso che questo racconto inizi proprio da Valentino Garavani, il couturier che ha fatto del rosso la sua firma più riconoscibile. Ogni abito in mostra — dal leggendario Fiesta del 1959 all’ultima creazione del 2008 — diventa una dichiarazione di stile, ma anche un frammento di memoria collettiva.

Cinquanta creazioni che attraversano il tempo

Il percorso espositivo raccoglie cinquanta opere sartoriali firmate Valentino Garavani, in dialogo con trenta opere d’arte moderna e contemporanea. L’esperienza immersiva all’interno di Pm23 è pensata come un viaggio attraverso più di cinque decenni di creatività e visione. Ogni abito, con la sua silhouette e la sua nuance di rosso, racconta non solo una fase della moda, ma un momento della società, un’emozione, un ideale.

Accanto agli abiti, compaiono capolavori di artisti come Andy Warhol, Pablo Picasso, Mark Rothko, Jean-Michel Basquiat, Louise Bourgeois e Lucio Fontana, in un dialogo estetico che fonde due mondi all’apparenza lontani, ma uniti dalla forza del colore. La scelta di accostare moda e arte non è solo curatoriale, ma filosofica: entrambi sono linguaggi della visione, entrambi cercano di catturare l’effimero dell’emozione umana.

Pm23: uno spazio per custodire l’eterno presente della bellezza

Aperto in Piazza Mignanelli 23, Pm23 non è soltanto una nuova sede museale, ma una dichiarazione d’intenti. Nasce dalla volontà della Fondazione Valentino Garavani e Giancarlo Giammetti di rendere Roma un epicentro permanente di cultura visiva. La mostra inaugurale non è dunque un evento isolato, ma il manifesto di un programma che intende promuovere il dialogo tra epoche, linguaggi e generazioni.

In un’epoca di velocità e consumo dell’immagine, Pm23 si propone come spazio di riflessione. La scelta di rendere l’ingresso gratuito dal 25 maggio al 10 giugno sottolinea la vocazione inclusiva e divulgativa del progetto: l’estetica non è privilegio, ma patrimonio comune. Ogni visitatore può accedere a una dimensione di bellezza che non ha bisogno di spiegazioni, perché è scritta nella materia stessa delle emozioni.

Valentino Rosso: più di un colore, una filosofia creativa

Il rosso di Valentino è più di una firma cromatica: è una visione del mondo. In ogni piega, in ogni drappeggio, vive una riflessione sull’eleganza senza tempo, sull’identità come espressione di bellezza, sulla moda come atto culturale. Valentino è stato il primo couturier a costruire un lessico formale attorno a un solo colore, trasformandolo in mito.

Il rosso è anche la memoria di un amore per l’artigianalità, per il dettaglio che parla all’anima. In un’epoca in cui la moda rischia di smarrirsi tra trend effimeri e algoritmi, Orizzonti Rosso ci restituisce il senso autentico del creare: imprimere bellezza nel tempo. E forse proprio da qui, dal cuore rosso di Roma, nasce un nuovo rinascimento estetico.

 

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