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Dentro il guardaroba di And Just Like That…: segreti, vintage iconici e nuove ossessioni fashion

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La terza stagione di And Just Like That… è un omaggio alla moda consapevole e personale, con scelte stilistiche che celebrano il vintage e l’estetica teatrale. I costumisti Molly Rogers e Danny Santiago ci raccontano i retroscena di alcuni dei look più iconici della stagione: dall’abito Vivienne Westwood di proprietà di Sarah Jessica Parker al cappello virale di Carrie. Dietro ogni outfit, c’è una storia fatta di ricerca, sperimentazione e dettagli capaci di trasformare il guardaroba in racconto.

La moda come racconto: Carrie Bradshaw rinasce tra vintage e sperimentazione

Molly Rogers e Danny Santiago svelano come ogni scelta stilistica rifletta un’evoluzione del personaggio. Per Carrie, si sono ispirati allo show Artisanal di Maison Margiela, con il trucco visionario di Pat McGrath. Le silhouette si ampliano senza cadere nel tutù e si fondono con l’atmosfera narrativa del nuovo romanzo che la protagonista sta scrivendo. Il risultato? Look che osano, ma restano fedeli all’identità di Carrie: New Yorkese, elegante, ironica.

Un esempio è l’abito azzurro di Vivienne Westwood, scelto per una scena intima con Duncan, il vicino scrittore. Il capo, proveniente dalla collezione privata di Sarah Jessica Parker, ha un valore doppio: emozionale e simbolico. È un’eco del tutù parigino del finale di Sex and the City, ma reinterpretato in chiave matura e narrativa. Un abito che non chiude un cerchio, ma ne apre uno nuovo, in equilibrio tra nostalgia e nuove possibilità affettive.

Il potere degli accessori: dettagli che fanno la differenza

Nella terza stagione, gli accessori si fanno protagonisti tanto quanto gli abiti. Il cappello oversize “Head in the Clouds”, indossato da Carrie in una scena al parco, è già diventato virale. È teatrale, surreale, eppure perfettamente Bradshaw. Santiago racconta che, appena visto, Sarah Jessica Parker lo ha scelto d’istinto: “Era il pezzo perfetto per quella scena, volevamo qualcosa di assurdo e memorabile”.

Altro oggetto cult è la collana civico, creata appositamente per lo show. Realizzata con una catena vintage trovata a Portobello, è un’alternativa alla classica collana col nome. Carrie vi appende la chiave del vecchio appartamento, trasformandola in simbolo di passaggio e memoria. Questi oggetti non sono solo moda: sono frammenti di narrazione cuciti tra passato e presente, tra ricordi e nuove versioni di sé.

L’evoluzione degli stili secondari: anche Seema e Lizette brillano

I costumi non raccontano solo Carrie. Seema, per esempio, attraversa una propria trasformazione stilistica, visibile nel montaggio degli appuntamenti amorosi. Il dettaglio ironico? La stilista degli incontri che le spiega come i tessuti metallizzati o le stampe animalier trasmettano “freddezza” o “aggressività”. È una scena esilarante, ma che sottolinea come ogni scelta stilistica racconti una sfumatura di personalità o vulnerabilità.

Anche Lizette, l’amica jewelry designer, è al centro di un momento simbolico. Regala a Carrie la collana con il civico della sua ex casa, riappropriandosi di un’icona della serie anni 2000. Dietro le quinte, è stata realizzata internamente dal team costumi, con elementi recuperati nei mercatini vintage. Ogni gioiello, ogni capo, viene così pensato come un’estensione narrativa dei personaggi, e non solo come decorazione estetica.

Brand emergenti, citazioni del passato e il futuro del guardaroba di AJLT

Tra i nuovi brand utilizzati ci sono nomi tutti da scoprire: El Dorado Edit (Colombia), Marrakshi Life (Marocco) e l’italiana Fregoli, con le sue borse magnetiche. Tutti contribuiscono a una moda più artigianale, globale e sostenibile. Anche i costumi secondari, come la maglia da baseball del figlio di Aidan, sono pensati con cura: nasce da un’idea spontanea, ma risulta perfettamente coerente col personaggio e con la narrazione della puntata.

Infine, una chicca per i fan: la celebre blusa Chanel apparsa nella stagione 3 è davvero la stessa di vent’anni fa? I costumisti spiegano che è stata ritrovata in un negozio vintage di New York, all’interno di una valigia appartenuta alla modella Karen Elson. Potrebbe essere l’originale o una copia perfetta, ma poco importa: il valore è nella sua risonanza affettiva. E questo è il vero segreto del guardaroba di And Just Like That…: raccontare storie, tra memoria e desiderio.

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