Gucci celebra ancora una volta il legame con la sua città d’origine presentando la borsa Giglio, protagonista della sfilata Cruise 2026. Ispirata al fiore simbolo di Firenze, l’accessorio diventa un ponte tra tradizione e modernità, incarnando l’identità della maison e la sua maestria artigianale. Custodita nello storico Archivio Gucci, la nuova creazione si affianca a campagne che intrecciano memoria, design contemporaneo e narrazioni visive capaci di parlare a un pubblico internazionale.
Il giglio come simbolo eterno
Il giglio, emblema di Firenze fin dal Medioevo, ha da sempre rappresentato un legame indissolubile tra bellezza, forza e identità culturale. Ritrovarlo oggi in un accessorio di lusso come la borsa Gucci Giglio significa tradurre secoli di storia in un oggetto di moda contemporanea. La maison ha scelto di dare nuova vita a questo simbolo cittadino per rendere omaggio non solo alle proprie origini, ma anche a una visione estetica che sa rinnovarsi senza perdere autenticità.
Nel presentare la borsa all’interno dell’Archivio Gucci, il marchio ha voluto sottolineare l’importanza del dialogo tra passato e presente. Il savoir faire artigianale, unito a dettagli che evocano le architetture fiorentine, conferisce al modello un carattere iconico e raffinato. Non si tratta semplicemente di un accessorio, ma di una dichiarazione culturale che trasforma un segno antico in un oggetto di desiderio contemporaneo, pronto a conquistare appassionati di moda e collezionisti.
Una sfilata tra tradizione e innovazione
La Cruise 2026 è stata il palcoscenico perfetto per il debutto della Gucci Giglio. In un contesto scenografico che univa eleganza e storia, la maison ha intrecciato i fili della memoria con le esigenze di uno stile moderno. La sfilata ha mostrato come il passato non sia un limite, ma piuttosto una risorsa da reinterpretare, dando vita a un’estetica che abbraccia tanto il patrimonio artigianale quanto le esigenze di una clientela cosmopolita.
La collezione ha rivelato silhouette armoniose e dettagli accurati, segno di un lavoro che non lascia nulla al caso. Ogni modello ha saputo raccontare una parte della storia della maison, sottolineando come il lusso non sia solo possesso, ma anche esperienza sensoriale e culturale. La Gucci Giglio è così emersa come protagonista, non solo per la sua estetica, ma per la sua capacità di incarnare la filosofia di un marchio che continua a reinventarsi.
La campagna fotografica con Emily Ratajkowski
Accanto alla presentazione ufficiale, la maison ha affidato alla fotografa Daniel Arnold il compito di raccontare la borsa e il nuovo capitolo Gucci attraverso lo sguardo di Emily Ratajkowski. La scelta della modella e attrice americana non è casuale: il suo stile contemporaneo, libero e sofisticato, rappresenta alla perfezione lo spirito del brand. Ambientata tra le strade e il lungomare di Cannes, la campagna ha offerto un’atmosfera solare e vibrante, capace di fondere glamour e quotidianità.
Le immagini mostrano un’eleganza senza sforzo, dove il monogramma GG si afferma come codice vivente, segno distintivo che resiste al tempo e si rinnova in contesti diversi. La Giglio diventa così non solo un oggetto di lusso, ma anche un mezzo narrativo che esprime identità e stile di vita. L’incontro tra tradizione artigianale e linguaggi visivi contemporanei crea una campagna dal forte impatto, pensata per raggiungere un pubblico internazionale.
L’eredità Gucci tra Ophidia e Savoy
La borsa Giglio non è un capitolo isolato, ma parte di un disegno più ampio che intreccia passato e futuro. La collezione Ophidia, presentata accanto al nuovo modello, riprende silhouette di fine anni Settanta, proponendo un’interpretazione nostalgica ma al tempo stesso attuale. L’uso di materiali pregiati e di linee essenziali rivela un rispetto profondo per la tradizione, senza rinunciare a un tocco innovativo che conferisce freschezza e modernità.
Parallelamente, la linea Gucci Savoy richiama gli esordi della maison, riportando l’attenzione sulle radici del marchio. Questo ritorno alle origini non è semplice esercizio di stile, ma un atto consapevole di celebrazione e rinnovamento. La Giglio si inserisce quindi in una narrazione corale, diventando parte di un percorso in cui ogni creazione testimonia la volontà di Gucci di custodire il proprio heritage, pur continuando a proiettarsi verso nuovi orizzonti di eleganza e creatività.