Gli highlights di Pitti 108 e il meglio delle collezioni moda uomo
Dalla Fortezza da Basso al cuore di Firenze, l’edizione 108 di Pitti Uomo ha offerto una panoramica potente e raffinata sulla moda maschile per la primavera estate 2026. Tra heritage rivisitato, materiali tecnici e contaminazioni pop, il menswear contemporaneo si riscrive attraverso progetti autentici e visioni sartoriali nuove.
Una stagione che parte da Firenze
L’edizione 108 di Pitti Uomo ha confermato Firenze come epicentro pulsante della moda maschile contemporanea. La Fortezza da Basso si è trasformata in un palcoscenico internazionale dove heritage, innovazione e stile si sono fusi in una narrazione coerente. La primavera estate 2026 è raccontata con linguaggi nuovi, dove la sartorialità si alleggerisce e la funzionalità diventa parte integrante del design. Tra gli stand, il ritorno all’essenziale convive con tocchi audaci e palette rilassate, segno di una mascolinità in continua trasformazione.
Oltre i padiglioni, la città ha ospitato eventi, performance e presentazioni che hanno ampliato il dialogo creativo. Dalle collaborazioni dirompenti ai progetti intimisti, Pitti 108 ha costruito una mappa eterogenea del menswear, fatta di materiali tecnici, silhouette rilassate e identità forti. Firenze si conferma così non solo luogo fisico ma spazio concettuale, dove le direzioni della moda uomo si osservano, si testano e si ridefiniscono.
Le nuove eleganze: Paul & Shark, Tatras, L.B.M. 1911
Tra i nomi storici, Paul & Shark ha presentato una collezione che esalta l’eleganza tecnica. Il windbreaker “Two in One”, reversibile in lino e tessuto Typhoon Platinum, incarna l’idea di versatilità contemporanea. Il brand continua a definire uno stile sobrio e performante, pensato per l’uomo metropolitano in movimento. I dettagli sartoriali e la cura nei materiali raccontano una raffinatezza concreta, mai ostentata, che si traduce in capi equilibrati e senza tempo.
Accanto, Tatras e L.B.M. 1911 offrono due visioni diverse ma complementari. Tatras punta su capispalla leggeri ed essenziali, ideali per una stagione calda e urbana, mentre L.B.M. 1911 porta in scena un’eleganza più profonda, affidata anche alla presenza dell’attore Francesco Montanari. La palette si fa tenue, i tessuti restano nobili, la costruzione sartoriale è centrale. Due approcci che testimoniano una voglia comune: riscrivere l’eleganza maschile con autenticità.
Sport, heritage e cultura pop
Il gruppo BasicNet ha animato Pitti con le proposte SS26 di Sebago e Superga. Sebago parte dal penny loafer e costruisce un total look preppy, outdoor e nautico, introducendo anche il womenswear con naturalezza. Superga celebra i 100 anni del modello 2750 riscrivendo i suoi codici con rispetto: batik africano, Toile de Jouy e canvas naturale disegnano una nuova grammatica visiva, tra archivio e futuro. La Sport OG e la Artifact mostrano come l’heritage possa parlare il linguaggio del presente.
Anche Ellesse ha lasciato il segno con CLUB POP, un’installazione colorata ispirata al tennis rétro. La collezione SS26 gioca tra performance e lifestyle: giacche leggere, righe vintage e capsule Resort strizzano l’occhio all’ironia degli anni ’80, senza perdere in maturità stilistica. La moda sportiva si fa contenitore di identità e immaginari, superando il semplice activewear. È un invito a vestire il tempo libero con personalità e leggerezza.
Collaborazioni radicali e nuovi linguaggi
Pitti 108 ha brillato anche per la qualità delle sue collaborazioni. Pantofola d’Oro ha celebrato i suoi 140 anni con una capsule firmata da Thebe Magugu. Il designer sudafricano ha unito artigianalità italiana e iconografia africana, creando una collezione che rilegge il calcio attraverso stampe chitenge e dettagli simbolici. Una proposta che va oltre la moda, diventando espressione culturale e politica. Il risultato è un progetto ibrido, coinvolgente e visivamente potente.
Gosha Rubchinskiy ha invece collaborato con Bikkembergs reinterpretando la sneaker Soccer. Il risultato è un modello che mescola nostalgie Y2K, influenze post-sovietiche e streetwear contemporaneo. Branding marcato, dettagli metallici e una costruzione massiccia definiscono una sneaker pensata per la nuova generazione. Due progetti lontanissimi per estetica e ispirazione, ma uniti da una visione comune: fare della collaborazione uno spazio di racconto autentico e contaminazione libera.