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IED Roma celebra la moda come sperimentazione e linguaggio contemporaneo

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Al Festival della Visione e della Cultura Digitale al Gazometro Ostiense, la sfilata conclusiva degli studenti di IED Roma ha raccontato una moda in continua evoluzione, capace di interpretare il presente con creatività e profondità. Tra abiti ispirati al rapporto tra identità e tecnologia e installazioni digitali immersive, i giovani designer hanno mostrato come la sperimentazione visiva e la sensibilità collettiva siano oggi centrali. Le collezioni triennali di Fashion Design e Design del Gioiello hanno intrecciato artigianalità e innovazione, offrendo una visione della moda come linguaggio artistico e sociale, capace di unire tradizione e avanguardia.

Humanae: identità e tecnologia in dialogo

Il tema scelto per la sfilata, Humanae, è stato definito come «una dichiarazione di presenza», un invito a guardare il nostro tempo con maggiore consapevolezza e profondità. La direttrice della Fashion School IED Roma, Paola Pattacini, ha sottolineato che il lavoro degli studenti ha riflettuto sull’identità umana e sulla sua relazione con la tecnologia, creando una narrazione contemporanea e poetica. La collaborazione con Videocittà e gli artisti MACHINEZERO – Enrico Forghieri e Lorenzo Cordioli – ha arricchito l’esperienza con un’installazione immersiva, capace di unire moda, arte e nuove tecnologie in un dialogo visivo.

Il risultato è stato un percorso corale in cui ogni collezione ha espresso una prospettiva diversa, mantenendo comunque un legame con il tema comune. Gli studenti hanno esplorato la tensione tra individuo e collettività, natura e macchina, usando forme, tessuti e colori per evocare emozioni e riflessioni. La passerella è diventata così un racconto sensibile e collettivo, capace di trasmettere la complessità del nostro tempo e di sottolineare il ruolo della moda come linguaggio che va oltre il semplice abito.

La forza della creatività collettiva

Uno degli aspetti più significativi della sfilata è stato il valore dato alla collaborazione tra studenti, docenti e artisti. Non solo il talento individuale è stato celebrato, ma anche la capacità di lavorare insieme, generando un’energia creativa che ha superato le aspettative. Il confronto continuo tra diverse discipline ha dimostrato quanto la moda possa essere un terreno fertile per l’innovazione e per la costruzione di nuove identità collettive, capaci di guardare al futuro senza dimenticare la tradizione.

Le collezioni hanno raccontato storie personali ma anche universali, mettendo al centro il rapporto tra essere umano e ambiente, tecnologia e memoria. Ogni look è stato pensato per esprimere un’emozione, un pensiero o una visione del mondo, traducendo le tensioni contemporanee in tessuti, linee e volumi. La sfilata è così diventata un vero manifesto di possibilità creative, dove il design incontra l’arte e la cultura, e dove la collettività diventa la vera protagonista del processo creativo.

Unfold: la riflessione visiva degli studenti di Milano

In parallelo, gli studenti di IED Milano hanno proposto una mostra dal titolo Unfold, composta da 55 opere che hanno esplorato l’abito come “dispositivo concreto di pensiero”. Qui la moda è diventata uno strumento per indagare la materia stessa della sperimentazione, trasformando la creazione in un’esperienza sensoriale e concettuale. Il risultato è stato un racconto corale e interdisciplinare, che ha saputo tradurre emozioni e riflessioni in forme nuove e sorprendenti.

Le opere di Unfold hanno rivelato un approccio alla moda inteso come processo continuo e aperto, capace di dialogare con il pubblico in modo diretto ed emotivo. Gli studenti hanno messo al centro la ricerca, creando abiti che non sono solo oggetti estetici, ma anche manifesti di pensiero. Ancora una volta, IED ha mostrato quanto le nuove generazioni siano pronte a reinterpretare il Made in Italy in chiave contemporanea, fondendo linguaggi alternativi, tecniche sperimentali e una sensibilità globale.

La moda come linguaggio universale del futuro

Queste esperienze dimostrano come la moda contemporanea non sia più solo un settore produttivo, ma un linguaggio universale capace di raccontare la complessità della nostra epoca. Attraverso le collezioni presentate a Roma e Milano, gli studenti hanno indagato la soggettività, il rapporto con la tecnologia e la tensione tra passato e futuro, confermando la capacità della moda di evolvere insieme alla società. La passerella diventa così uno spazio di confronto culturale, dove nuove idee prendono forma.

I Graduation Show di IED non sono soltanto un momento celebrativo, ma veri e propri laboratori di pensiero. Qui l’abito diventa un veicolo di significati, un modo per interrogarsi e comunicare. L’interdisciplinarità e la ricerca di un linguaggio contemporaneo fanno emergere un approccio innovativo che mette in dialogo tradizione artigianale e avanguardia tecnologica. In questo modo, la moda si afferma come espressione autentica della nostra identità collettiva e individuale.

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