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L’attrice Emanuela Fanelli sarà la madrina del Festival del Cinema di Venezia 2025

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Sintesi perfetta di carisma, ironia e profondità, Emanuela Fanelli è stata scelta come madrina dell’82esima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia. L’attrice romana, conosciuta per ruoli indimenticabili in Siccità e C’è ancora domani, salirà sul palco della Sala Grande al Lido per condurre le cerimonie di apertura e chiusura del festival. Con la sua comicità intelligente e il suo talento drammatico, Fanelli incarna la versatilità del cinema italiano contemporaneo e promette di portare sul palco tutta la sua energia, sensibilità e inconfondibile ironia.

Il ritorno al Lido da protagonista

Emanuela Fanelli, classe 1986, torna a Venezia da protagonista assoluta, pronta a condurre le due serate più importanti della Mostra: l’apertura del 27 agosto e la chiusura del 6 settembre, quando verranno consegnati i Leoni d’Oro e gli altri premi ufficiali. Già nel 2022 aveva calcato lo stesso palco ricevendo lunghi applausi per il suo intenso ruolo in Siccità di Paolo Virzì, che le valse il David di Donatello come miglior attrice non protagonista. Quella performance aveva messo in luce la sua capacità di alternare toni drammatici e ironici con disarmante naturalezza.

Il Festival la accoglie ora come madrina, riconoscendo la sua centralità nel panorama artistico italiano. Sul palco della Sala Grande porterà non solo la sua esperienza di attrice e autrice, ma anche quella di comica raffinata capace di dialogare con il pubblico in maniera spontanea e brillante. La sua scelta segna la volontà della Biennale di valorizzare figure capaci di rappresentare un cinema vivo, autentico, attento alle sfumature della realtà contemporanea.

Dalla televisione al grande schermo

Prima di conquistare il cinema, Fanelli si è fatta conoscere dal grande pubblico grazie alla televisione. La sua partecipazione al programma Una pezza di Lundini, show cult con Valerio Lundini, ha rivelato il suo talento comico fuori dagli schemi, fatto di tempi perfetti, monologhi taglienti e un’ironia mai banale. Il programma, che ha riscritto le regole del late show italiano con il suo tono surreale e metanarrativo, l’ha consacrata come volto della nuova comicità italiana.

La popolarità televisiva è stata solo l’inizio: negli anni ha saputo costruire una carriera cinematografica coerente e originale. Dopo l’esordio con Non essere cattivo di Claudio Caligari, ha partecipato a film come Gli ultimi saranno ultimi, Beata ignoranza e A mano disarmata. Ma è con Siccità e C’è ancora domani che ha raggiunto la definitiva consacrazione, dimostrando una rara capacità di passare dal comico al drammatico senza perdere autenticità.

La consacrazione con il cinema d’autore

Il 2023 è stato per Fanelli l’anno della definitiva consacrazione, grazie al ruolo di Marisa in C’è ancora domani, esordio alla regia di Paola Cortellesi. Il suo personaggio, simbolo delle tante vite femminili invisibili, è stato accolto con entusiasmo dal pubblico e dalla critica, regalandole il secondo David di Donatello. La sua interpretazione, intensa e misurata, ha dimostrato la capacità di raccontare l’intimità delle emozioni più profonde, senza mai scadere nel patetico.

Nel 2024 ha ritrovato Paolo Virzì in Un altro ferragosto, ideale seguito di Ferie d’agosto, confermando ancora una volta la sua sensibilità nell’interpretare personaggi complessi. Nello stesso anno ha recitato anche in Follemente, commedia di Paolo Genovese campione d’incassi, mostrando di sapersi muovere con disinvoltura tra generi diversi. Questi ruoli le hanno permesso di consolidare la sua immagine di attrice completa, capace di catturare il pubblico con umorismo, delicatezza e verità.

Uno stile personale che sfugge alle mode

Oltre al cinema e alla televisione, Fanelli ha saputo lasciare il segno in molti altri ambiti, sempre mantenendo uno stile unico e riconoscibile. Collabora dal 2016 con il programma radiofonico 610 di Lillo & Greg, dove dà voce a personaggi grotteschi e irresistibili. Ha partecipato a podcast, spettacoli dal vivo e performance teatrali, portando ovunque la sua capacità di osservare e raccontare la realtà con ironia e profondità.

Il suo percorso artistico sfugge alle logiche del mainstream: Fanelli non rincorre la popolarità fine a se stessa, ma sceglie progetti in cui crede, costruendo una carriera coerente e originale. Questa attitudine le ha permesso di distinguersi come una delle interpreti più interessanti della sua generazione, capace di parlare a un pubblico ampio senza rinunciare alla propria identità. La sua comicità colta e mai compiacente è diventata il suo marchio di fabbrica.

La promessa di una madrina brillante

Con la nomina a madrina della Mostra del Cinema di Venezia, Fanelli si prepara a raccontare, ancora una volta, il suo amore per il cinema. Il suo carisma, la sua capacità di improvvisare e la sua presenza scenica promettono di rendere le serate di apertura e chiusura memorabili. La Biennale ha voluto così affidare il ruolo a una figura che rappresenta la vitalità del cinema italiano, capace di unire leggerezza e profondità.

Sul palco del Lido, Fanelli saprà trasmettere la sua passione per l’arte e il suo rispetto per il pubblico e gli artisti. La sua storia personale, fatta di perseveranza, talento e intelligenza, diventa testimonianza del potere del cinema di trasformare e raccontare le vite. Emanuela Fanelli si conferma così non solo madrina di una grande manifestazione, ma anche ambasciatrice di un modo autentico e umano di fare spettacolo.

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