Con linee essenziali e dettagli brillanti, The Cristina di Marc Jacobs riporta in auge il fascino delle it-bag anni Duemila. Ispirata a un vecchio modello del brand, la nuova satchel mescola comfort e stile in un design attuale, ma carico di nostalgia. La sua comparsa nella campagna Fall 2025 è solo l’inizio di una riscoperta più ampia: quella delle borse iconiche che hanno segnato un’epoca, tra celebrità, cultura pop e un’estetica che oggi torna protagonista.
The Cristina: nostalgia e praticità in un solo gesto
Marc Jacobs risponde al richiamo Y2K con una nuova borsa che unisce passato e presente. The Cristina, protagonista della campagna autunno 2025, rievoca le satchel amate nei primi anni Duemila con una forma ampia, pratica e contemporanea. È una borsa che si indossa con disinvoltura, ma che non rinuncia a un’eleganza casual. Il design rivisitato la rende ideale per chi cerca un accessorio capace di farsi notare senza strafare.
Proposta in versioni lucide, suede e effetto coccodrillo, gioca con una palette neutra ravvivata da elementi pop: il logo in evidenza, l’hardware metallico e la costruzione essenziale le conferiscono un’allure minimal-chic. Non è solo una borsa, ma un omaggio a un’intera generazione cresciuta con le immagini di Paris Hilton e Nicole Richie, muse inconsapevoli di un’estetica diventata oggi simbolo di libertà stilistica.
Sotto i riflettori di New York
La presentazione ufficiale non poteva che avvenire sulle passerelle di Marc Jacobs. Durante la sfilata primavera estate 2026, The Cristina è apparsa tra le mani di ospiti d’eccezione come Julia Fox ed Ego Nwodim, mentre nel backstage modelle come Anasofia Negrutsa, Dasha Gold e Ava Shipp ne hanno completato i look con naturalezza. Il messaggio è chiaro: non è solo un revival, è un ritorno di stile con piena consapevolezza.
A New York, la borsa ha fatto breccia nei cuori degli addetti ai lavori e del pubblico, confermandosi oggetto del desiderio per la nuova stagione. La sua versatilità, unita a un immaginario estetico fortemente riconoscibile, la rende una scelta trasversale: adatta tanto a chi ha vissuto gli anni Duemila quanto a chi li riscopre ora con occhi nuovi.
Le it-bag Y2K che hanno scritto la storia
Il ritorno di The Cristina ha riacceso i riflettori su tutte quelle it-bag “dimenticate” che, nei primi anni Duemila, erano inseparabili dalle celebrity più fotografate. In un’epoca in cui la cultura dei paparazzi dominava, le borse diventavano veri status symbol. Tra Los Angeles e New York, attrici e cantanti venivano immortalate con modelli riconoscibili, capaci di raccontare un’intera estetica fatta di jeans a vita bassa, canotte aderenti e mini borse d’impatto.
Non si trattava solo di moda: era un linguaggio visivo che raccontava identità, desideri e status. Le it-girl dell’epoca – le sorelle Hilton, le gemelle Olsen – trasformavano ogni uscita pubblica in una passerella non ufficiale. Le borse erano più accessibili delle Birkin o delle Jackie, ma ugualmente influenti per una generazione affamata di riferimenti glamour.
Quando l’accessorio diventa cultura pop
L’affermazione delle it-bag Y2K è stata possibile anche grazie alla loro capacità di dialogare con i desideri di una nuova fascia di consumatori. Non erano solo oggetti funzionali, ma proiezioni di uno stile di vita: giovane, ribelle, libero. La cultura pop dell’epoca le ha rese leggendarie, con film, videoclip e riviste che ne amplificavano la visibilità. Nessuno guardava più solo ai vestiti: la borsa diventava il dettaglio che completava e definiva un look.
Nel tempo, queste borse sono state accantonate, ma mai dimenticate. Il ritorno di modelli come The Cristina ci ricorda quanto gli accessori possano essere specchio del proprio tempo. Oggi, l’ondata Y2K ne riporta in vita lo spirito originale, adattandolo ai gusti contemporanei. E forse, proprio per questo, tornano a far battere i cuori della moda.