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Rendez-Vous à Paris: La Paris Fashion Week Uomo SS26 tra debutti iconici e visioni future

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La Paris Fashion Week Uomo Primavera-Estate 2026 promette una stagione memorabile, segnata dal debutto di Jonathan Anderson da Dior Homme e dal ritorno di nomi leggendari. In programma dal 24 al 29 giugno 2025, l’evento accende i riflettori su Parigi, confermandola capitale del gusto maschile, tra heritage e sperimentazione. Dopo Milano e prima dell’haute couture, la Ville Lumière diventa palcoscenico per il meglio della moda uomo contemporanea.

Il contesto: una settimana di riflessione e spettacolo

Ogni stagione, la Paris Fashion Week Uomo si fa non solo osservatorio estetico ma anche riflessione culturale. Dopo una Milano che ha suggerito nuove direzioni tra tailoring fluido e nostalgia anni ’90, l’appuntamento francese – dal 24 al 29 giugno – si configura come una vera maratona di stile. Il calendario, denso e variegato, alterna nomi storici a giovani talenti, tra sfilate fisiche e presentazioni più intime.

Nel gennaio precedente, l’autunno/inverno 25-26 aveva proposto un dandyismo postmoderno, rivisitato in chiave politica e ironica. Ora l’attesa è per capire in che direzione si muoverà il guardaroba maschile per la primavera/estate 2026. Sarà il minimalismo la nuova forma di provocazione? Oppure torneremo a una sensualità sartoriale più marcata? La risposta, come sempre, sta nei dettagli che sfilano in passerella.

Debutti, ritorni e assenze: i grandi movimenti del calendario

Il sipario si alzerà martedì 24 giugno con la sfilata degli studenti dell’IFM Bachelor of Arts, a segnare il valore della formazione. Subito dopo, Saint Laurent e Louis Vuitton daranno il tono alla settimana. Ma è venerdì 27 giugno alle 14:30 che si consumerà il momento più atteso: Jonathan Anderson presenterà la sua prima collezione per Dior Homme, una svolta epocale dopo anni alla guida di Loewe. I riflettori saranno tutti per lui.

Tra i ritorni notevoli, spicca Dries Van Noten – ora firmato da Julian Klausner – e Wales Bonner, che porta avanti il suo stile ibrido e intellettuale. Mentre tra gli assenti illustri si confermano Givenchy, Balmain Homme e Valentino, che proseguono la scelta di sfilare solo due volte all’anno. Un segnale di come la moda stia ridefinendo anche i propri tempi.

Non solo passerelle: dove e come seguire la Fashion Week

In un’epoca di democratizzazione digitale, la Paris Fashion Week si apre anche al grande pubblico. Le maison trasmetteranno le sfilate in live streaming attraverso siti web e social media, permettendo a chiunque, da ogni parte del mondo, di assistere ai momenti clou. Parigi diventa così accessibile, anche se solo virtualmente, regalando il sogno del front row a milioni di appassionati.

Ma chi sarà fisicamente in città potrà vivere l’esperienza anche fuori dalle passerelle ufficiali. Gli eventi collaterali – come quelli ospitati dal Dover Street Market – promettono un programma ricco di installazioni, incontri e sorprese. E, come sempre a Parigi, perdersi tra le strade può essere il modo migliore per scoprire la moda che pulsa fuori dai circuiti ufficiali.

Il calendario: sei giorni tra icone e novità

Con oltre 60 appuntamenti ufficiali, il calendario di questa edizione è una mappa pulsante dell’attuale scena menswear. Martedì 24 giugno si parte con IFM, Études, Saint Laurent e Louis Vuitton. Mercoledì, spiccano Lemaire, Wales Bonner e AMI. Giovedì è la giornata di Dries Van Noten e Rick Owens. Venerdì, oltre al debutto di Anderson per Dior, brillano anche Comme des Garçons Homme Plus e Kenzo.

Sabato sarà il giorno di Hermès e Kidsuper, mentre la chiusura, domenica 29 giugno alle 17:00, è affidata a Jacquemus, che presenterà una collezione co-ed autunno/inverno in controtendenza con il resto della settimana. Un gesto che dimostra ancora una volta la volontà dello stilista di percorrere una strada propria, spesso poetica e teatrale.

La Paris Fashion Week Uomo SS26 non è solo un calendario di sfilate, ma un campo di prova per nuove idee, nuove identità e nuovi linguaggi. Tra debutti spettacolari, ritorni che fanno rumore e assenze che invitano alla riflessione, questa edizione conferma che la moda uomo non è più solo un’appendice della femminile, ma un territorio fertile di ricerca e affermazione. Parigi si fa specchio del presente e oracolo del futuro, ancora una volta.

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