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Tanger Fashion Week 2025: moda, storia e impegno sociale si incontrano in Marocco

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La seconda edizione della Tanger Fashion Week ha riportato l’attenzione internazionale su una città carica di storia e cultura. In uno scenario dallo charme unico, stilisti affermati e talenti emergenti hanno sfilato tra lusso e filantropia, ridefinendo il linguaggio della moda attraverso artigianato, inclusione e consapevolezza sociale.

Una location iconica per un evento dal respiro globale

Tangeri ha ospitato la seconda edizione della sua fashion week dal 12 al 15 giugno 2025, trasformandosi per quattro giorni nel cuore pulsante della creatività internazionale. Città sospesa tra Mediterraneo e Atlantico, Tangeri ha saputo esaltare la sua doppia anima storica e contemporanea. La sua medina, le architetture Art Déco e i giardini nascosti hanno offerto uno sfondo suggestivo alle sfilate e agli eventi collaterali, sottolineando l’unicità dell’identità marocchina. La scelta del Palazzo Moulay Hafid come sede principale — un ex palazzo reale e oggi Scuola Italiana — ha aggiunto un ulteriore tocco regale al contesto, combinando cultura, educazione e stile in modo armonioso.

L’evento si è svolto sotto l’alto patrocinio del Ministero della Cultura del Marocco e ha accolto designer provenienti non solo dal Nord Africa, ma anche da Europa, Asia e Medio Oriente. Oltre alle sfilate, i partecipanti hanno potuto prendere parte a tour culturali della Casbah e delle Grotte di Ercole, due simboli del patrimonio storico della città. Questa dimensione esperienziale ha arricchito la manifestazione, offrendo agli ospiti una comprensione più profonda delle radici artistiche locali. La Tanger Fashion Week ha così consolidato il suo ruolo di piattaforma globale capace di fondere stile, identità e diplomazia culturale.

Chopard e la filantropia couture: tra gala e alta gioielleria

La serata inaugurale si è distinta per eleganza e impegno solidale, culminando in una cena di gala dedicata all’ultima collezione di alta gioielleria di Chopard. Caroline Scheufele, co-presidente della maison, ha presentato anche una selezione di abiti couture firmati Caroline’s Couture: una linea pensata per accompagnare i preziosi con un guardaroba su misura, concepito con lo sguardo artigianale del gioielliere. Ogni creazione era intrisa di simbolismo, trasformando il corpo in una narrazione fatta di memorie, emozioni e momenti indimenticabili.

L’evento ha avuto anche una forte valenza sociale: i fondi raccolti durante la cena e l’asta benefica sono stati devoluti alla Fondazione della Principessa Lalla Asmaa, impegnata nel sostegno ai bambini con disabilità uditive. L’iniziativa riflette l’approccio sempre più inclusivo della moda contemporanea, che non si limita a proporre bellezza estetica ma si fa veicolo di trasformazione sociale. Questa sensibilità condivisa ha rafforzato il messaggio centrale della Tanger Fashion Week: la moda come piattaforma per il cambiamento, dove il lusso non è solo spettacolo, ma anche responsabilità.

Vivienne Westwood e la rivoluzione etica nella moda

Il secondo giorno ha celebrato la moda come strumento di attivismo grazie alla presentazione della maison Vivienne Westwood. Il marchio britannico, simbolo di ribellione e sostenibilità, ha portato a Tangeri l’eredità politica e culturale della sua fondatrice. Dalla collezione “Handmade with Love in Nairobi” del 2011 alla sua costante collaborazione con artigiani locali, Vivienne Westwood ha sempre messo in discussione il sistema moda, proponendo modelli etici e circolari. La sua partecipazione ha rafforzato la visione della Tanger Fashion Week come palcoscenico per valori, oltre che per creazioni.

Al suo fianco, una nuova ondata di designer internazionali ha presentato collezioni che fondono influenze locali e riferimenti globali. Tra loro, Sabina Volskaya dal Kazakistan, Nawal Bahous da Shefa-‘Amr, Mina Binebine e Aya Jewels dal Marocco. Le loro proposte hanno brillato per originalità e rigore tecnico, mettendo in luce il valore della diversità culturale come motore della creatività. In un contesto geopolitico complesso, queste sfilate hanno offerto uno spazio simbolico di incontro e ascolto, dove la moda si è fatta voce delle identità, dei sogni e delle speranze di una nuova generazione di artisti.

Un finale potente tra tradizione, arte e visione

La giornata conclusiva ha offerto un crescendo di stile ed emozione, con sfilate firmate da nomi promettenti come Hindi Mahdi, Houda Serbouti e Amina Benzekri. Ma il momento culminante è arrivato con la presentazione di Maisa Alian, designer di origine palestinese. Ex medico, Alian ha saputo trasformare la sua vocazione per la cura in una poetica estetica decisa, capace di parlare di libertà e rottura con gli stereotipi. Le sue silhouette forti ma misurate hanno affermato un nuovo modello di femminilità, consapevole e resistente, che sfida i confini tradizionali del fashion system.

La Tanger Fashion Week 2025 si è conclusa con un messaggio chiaro: il Marocco è pronto ad affermarsi come snodo cruciale della creatività internazionale. L’evento ha saputo intrecciare con maestria l’haute couture, la gioielleria, l’artigianato locale e l’impegno sociale in un unico racconto coerente e coinvolgente. Mettendo al centro i valori di inclusività, formazione e sostenibilità, ha proposto una nuova visione del lusso: non solo status, ma strumento di connessione tra cultura e futuro. Una moda che non indossa soltanto, ma rappresenta.

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