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Valentino Garavani: il ritratto senza tempo del re dell’eleganza

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Nel giorno del suo 93° compleanno, L’Officiel ripropone l’intervista esclusiva realizzata nel 1991 con Valentino Garavani, all’epoca in festa per i suoi cinquant’anni nella moda. Tra passioni personali, gusto inconfondibile e un impero di residenze, il creatore del leggendario “rosso Valentino” si racconta con schiettezza e fascino, rivelando un’arte di vivere che unisce lusso e autenticità.

Un uomo di passioni autentiche

Nel 1991, Valentino si trovava al centro dell’attenzione mondiale: libri, mostre, feste e articoli celebravano la sua carriera, ma dietro il mito c’era un uomo dai gusti precisi e dalle abitudini sincere. Lontano dalle passerelle, amava la cucina italiana e non rinunciava alle sue pennette al basilico e pomodoro, preparate senza aglio né pepe, ma con un tocco di peperoncino. La sera, prima di addormentarsi, leggeva qualche pagina – in quel periodo, la biografia di Martha Graham – e coltivava un gusto musicale che spaziava da Mozart a Pavarotti, fino a Barbra Streisand.

Il cinema e il balletto erano per lui fonti costanti di ispirazione. A Parigi e New York cercava di vedere il maggior numero possibile di film stranieri, nonostante fossero spesso doppiati, e non mancava mai agli spettacoli dell’American Ballet Theater. L’amicizia con Mikhail Baryshnikov lo legava profondamente al mondo della danza, così come l’equitazione in Toscana e la cura del giardino, un tripudio di rose, aranci e caprifogli. Anche i suoi quattro carlini – Tobias, Ruppert, Maggie e Oliver – avevano un ruolo speciale nella sua vita, tanto da ispirare il nome della sua seconda linea di prêt-à-porter.

Lo stile dell’uomo e del couturier

Valentino non era soltanto un creatore di moda, ma anche un esempio vivente di eleganza studiata e coerente. Amava vestirsi con completi a righe, blazer blu scuro e camicie azzurre come i suoi occhi, confezionati dai migliori artigiani: Caraceni a Milano per i completi, Turnbull & Asser a Londra per le camicie, Charvet a Parigi per le cravatte. Il rosso papavero, divenuto celebre come “rosso Valentino”, era il suo colore prediletto e rappresentava un’estetica che fondeva passione e raffinatezza.

La sua attenzione ai dettagli era la stessa che riservava alle sue creazioni sartoriali. Per Valentino, l’eleganza non era un’esibizione ma una forma di armonia personale, un tratto distintivo che si estendeva dal guardaroba alla decorazione degli spazi. Ogni scelta, dal taglio di una giacca al tessuto di un cuscino, era guidata da un’idea chiara di bellezza e proporzione, trasformando anche il quotidiano in un gesto di stile.

Residenze tra lusso e calore

All’apice della sua carriera, Valentino divideva il suo tempo tra tre case cittadine – Roma, Londra e New York – e residenze da sogno come la villa sospesa sulla scogliera di Capri, lo yacht di 48 metri e lo chalet a Gstaad, il suo rifugio per momenti di pace assoluta. Ogni dimora aveva un carattere proprio: vittoriano a Londra, orientalista a Capri, arredato con mobili russi a New York. Nonostante il lusso, l’atmosfera restava accogliente, resa vivace dal tessuto a grandi quadri nei toni del rosso, blu o verde, presente in tende, copriletti e cuscini.

La residenza principale, una villa del 1930 sull’Appia Antica, era un manifesto del suo gusto eclettico. Saloni in bianco smaltato d’oro e d’argento ospitavano un mix di avorio, ebano, porcellane, cachemire e opere d’arte come un Botero monumentale. Qui, il barocco italiano si intrecciava con suggestioni cinesi e marqueterie francesi, dando vita a un ambiente sontuoso e colorato, capace di raccontare la personalità di un uomo che amava circondarsi di bellezza senza irrigidirla in schemi formali.

Un carisma senza tempo

Valentino ha sempre saputo ciò che voleva: entrare a far parte del mondo dei “Beautiful People” e vestirne le icone, senza mai perdere freschezza o entusiasmo. Né snob né annoiato, affrontava la vita con ottimismo e determinazione, conquistando l’amicizia di clienti illustri, regine e star del cinema. Marie-Hélène de Rothschild lo definiva “stilista, amico, mago della bellezza e della gioia”, una sintesi perfetta del suo impatto personale e professionale.

A distanza di decenni, il Valentino dell’intervista del 1991 conserva la stessa aura di eleganza naturale e passione instancabile. Oggi, a 93 anni, resta simbolo di un’idea di moda che non invecchia: quella che unisce la perfezione estetica alla gioia di vivere, trasformando ogni giorno in un’opera d’arte.

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